LA CONNESSIONE ALL’INFINITO

Pubblicato da Damiano Checchin il

la connessione all'infinito

La connessione all’infinito è uno stato mentale di completa armonia con la fonte della creazione e con la Forza (prana) che compenetra tutto ciò che esiste nel Cosmo.

Viviamo in un mondo soggetto a leggi fisiche, apparentemente globale, caratterizzato dal controllo sociale e da regole imposte, dandoci l’idea che senza di esse, non sia possibile vivere e non sia concepibile cambiare la nostra condizione.

La connessione all’infinito ci permette di modificare le circostanze, raggiungendo la consapevolezza di non essere impotenti nel riformare la realtà.

Siamo stati persuasi a credere di dipendere da una divinità capricciosa e che tutto è governato dal caso: niente di più falso!

LA LIBERAZIONE PERSONALE

la connessione all'infinito

La prima regola da applicare è un Atto di Liberazione nei confronti delle false credenze e dai pregiudizi appresi fino a ora.

La connessione all’infinito porta a gioire della vita, non solo nell’estasi mistica, ma nel godimento dei piaceri terreni e di tutto ciò che ci può offrire la natura per soddisfare il corpo fisico e quello spirituale.

Finiamola di pensare che il denaro sia opera del diavolo o che i piaceri della carne ci porteranno in chissà quale inferno, creato da uomini ottusi, e pronto ad accoglierci perché non abbiamo seguito i loro bislacchi precetti religiosi.

Esplorando le possibilità di libertà risvegliamo l’intuizione, per accompagnarci alla comprensione.

COME RIUSCIRE A CONNETTERSI CON LA FONTE UNIVERSALE

la connessione all'infinito

La connessione all’infinito richiede disciplina, volontà e una fede incrollabile, ottenibile da peculiari allenamenti e dalla costanza esecutiva.

Il rischio è di rimanere impantanati da una moltitudine di esercizi inutili, da termini tecnici astrusi che invece di semplificare le cose, le rendono quasi incomprensibili e difficilmente attuabili.

Cerchiamo una conoscenza segreta, ignorando il Mistero della Vita che ci circonda e, invece di semplificarci l’esistenza, la complichiamo enormemente.

Rincorriamo i nuovi guru della new age che, utilizzando una terminologia complessa e fumosa, ci deviano da un percorso naturale e semplice come dovrebbe essere la vita stessa. Con i loro panegirici, utilizzati per stupirci, ci accompagnano nello sconforto e nella frustrazione perché non otteniamo ciò che ci hanno promesso.

Il lavoro da intraprendere invece, si può quantificare in alcuni punti essenziali, utili per armonizzarci con il creato:

  • Sbarazziamoci delle restrizioni che siamo abituati a fecondare con la nostra mente, spezzando le catene che ci limitano alla comprensione.
  • Aumentiamo la fiducia in noi stessi e il carisma personale.
  • Esaminiamo attentamente la nostra vita per modificare il comportamento e cambiare alcuni modelli di pensiero.
  • Sviluppiamo le competenze personali per allenare la mente a “pensare”.
  • Aumentiamo la percezione di ciò che ci circonda, riconoscendo l’emanazione pranica in ogni essere vivente.
  • Apprendiamo gli insegnamenti con gioia, senza stancarci, riposandoci quando ne sentiamo l’esigenza.
  • Impariamo a modificare la realtà partendo da piccole cose come la visualizzazione di una piacevole notizia, una piccola vincita o un parcheggio in una zona molto trafficata.

La connessione all’infinito ci permette di fare tutto questo e molto di più, a patto che tale atteggiamento diventi una filosofia di vita, prima ancora dell’allenamento specifico, per rafforzare la mente.

LE DOMANDE DA PORSI

la connessione all'infinito

Per iniziare un percorso di modifica della realtà bisogna porsi alcune domande e darsi delle precise risposte:

  • Chi sono io in questo momento?
  • Sono felice della mia situazione attuale?
  • Che cosa voglio diventare?
  • Che cosa voglio ottenere?
  • Quando avrò ottenuto ciò che desidero sarò una persona migliore e migliorerò la vita degli altri?
  • Il mio desiderio è in armonia con l’Universo?

Vi renderete conto che non è per niente semplice rispondere a tali domande e, la maggioranza di voi, prendendo carta e penna, farà non poca fatica a scrivere le risposte.

Dovrete cominciare scrivendo d’impulso e, nei giorni successivi, rileggendo attentamente, incrementerete o modificherete le risposte fino a essere soddisfatti delle motivazioni scelte.

Non esiste una risposta giusta o sbagliata ma una risposta incompleta che non si armonizza con il vostro modo di essere e con la vostra vibrazione animica.

Allenandovi in tal senso, dopo qualche mese, riuscirete a “sentire” ciò che effettivamente vi serve e di cui avrete realmente bisogno.

I PRINCIPI DELLA CONNESSIONE

la connessione all'infinito

La connessione all’infinito si può esprimere attraverso postulati che ne determinano la riuscita:

1) Evitiamo ogni dogmatismo

Non esiste un metodo migliore di un altro o una pratica più efficace, esiste solo la tecnica che porta al risultato. Ognuno di noi, attraverso la ricerca, troverà il modo migliore per raggiungere il successo.

2) La tecnica per ottenere il risultato dev’essere eseguita perfettamente

Indipendentemente dal sistema privilegiato, l’esecuzione dello stesso dovrà essere impeccabile, preciso ed eseguito senza sforzo.

3) La riuscita consiste nell’allenamento

Dovrete allenarvi assiduamente e fermarvi solo quando sarete stanchi: il segreto sta nella ripetizione e la ripetizione porta al successo.

4) Gli stati di coscienza

Uno dei procedimenti che permette la connessione all’infinito è lo stato alterato di coscienza tuttavia, nella realtà, alterniamo continuamente stati ordinari a stati alterati quando agiamo meccanicamente, quando sogniamo e quando meditiamo.

Impariamo quindi a meditare, per predisporci a uno stato mentale adeguato alla connessione con la Forza Primeva.

LA REAZIONE DI ABITUDINE

La connessione all’infinito può trovare una sua realizzazione attraverso una tecnica specifica conosciuta sotto il nome di Reazione di Abitudine.

La Reazione di Abitudine illustra i processi neurologici che si presentano quando un individuo si concentra su un modello dato, escludendo dalla mente tutti gli altri.

In questo modo, ogni approccio utilizzato per dirigere la coscienza a un punto centrale selezionato (mantra yoga, controllo della respirazione, particolari canti o ritmi ripetitivi), inibisce l’attività della corteccia cerebrale centrando il pensiero sull’oggetto della concentrazione.

La tranquillità generata nel cervello, per mezzo della Reazione di Abitudine, riduce la quantità di “rumore” cerebrale, indirizzando l’energia nell’intento che si vuole manifestare nella realtà.

CONCLUSIONI

La connessione all’infinito, pur con alcune difficoltà oggettive, è già patrimonio della nostra natura trascendente e, imparando ad ascoltarci, avremo già risolto alcuni aspetti del lavoro per ottenerla.

Io, d’altro canto, posso guidarvi all’esecuzione di numerose metodologie tuttavia, sarete voi a trovare la strada migliore per ottenere il successo personale.

Un buon maestro potrà indicarvi la via ma non potrà mai trovare la soluzione al posto vostro, ricordatelo sempre!


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