COME SI DIVENTA PRANOTERAPEUTI

Pubblicato da Damiano Checchin il

Come si diventa pranoterapeuti immagine prana

Diventare pranoterapeuti significa intraprendere un percorso di studio come per qualsiasi altra professione.
La dote richiesta per svolgere questa affascinante attività è la passione poiché, senza di essa, nessun metodo può dare i risultati sperati.

Come si diventa pranoterapeuti – Le caratteristiche del Pranoterapeuta.

Il pranoterapeuta si caratterizza per l’empatia che dimostra verso tutti, per la capacità di concentrazione e per il grande magnetismo che esso manifesta nel lavoro e nella vita di tutti i giorni.
La capacità di trasmettere il prana si acquisisce esclusivamente per mezzo dell’allenamento, della conoscenza, della passione e della volontà.

Non è prerogativa di un esiguo numero d’individui o, ancor più incredibilmente, una caratteristica di qualche predestinato dalla divinità: l’energia pranica è alla portata di tutti e qualsiasi essere vivente ne è fornito, altrimenti non potrebbe esistere.


Ma allora, come si diventa pranoterapeuti?

La pranoterapia si apprende frequentando una scuola provvista di validi docenti, capaci di spiegare la metodologia in modo chiaro e in grado di trasmettere l’ insegnamento esaustivamente.

La tecnica Pranoterapica MCC è nata per aiutare lo studioso a sviluppare il prana, canalizzandolo attraverso il corpo e ridistribuendolo sulla persona da trattare.
Il metodo è semplice ed efficace.

E’ stato appreso dalle varie culture nei diversi continenti e rielaborato nella pranoterapia MCC, dove MCC è l’acronimo di Metodo Canalizzazione Checchin.

Nella mia esperienza più che ventennale ho incontrato pranoterapeuti con grandissime capacità naturali ciononostante inefficaci perché non avevano una scuola valida che li supportasse e, altri colleghi meno dotati ma allenatissimi, straordinariamente efficaci e risolutivi poiché seguivano la metodologia adeguata e i giusti esercizi.

Questo per dire che chiunque, con delle normali capacità psicofisiche, può intraprendere il percorso della pranoterapia diventando uno straordinario canalizzatore energetico.

La differenza tra un bravo pranoterapeuta ed uno mediocre è dovuta alla scuola di appartenenza e al metodo utilizzato, alla passione, alla volontà e all’allenamento.

Ricordiamoci che il canalizzatore energetico lavora per liberarci dai complessi, dalle paure, dalle tensioni e dalle angosce. La sua funzione è quella di dare sollievo alle persone che si rivolgono ad esso. Egli si mette in gioco grazie alla sua forza spirituale, portando il cliente a fare un viaggio introspettivo affascinante.


Il prana stimola il corpo a condurre dentro di sé la matrice delle sue azioni. Impariamo a svincolarlo da cause esterne, godendo di una libertà infinita che trascende lo spazio e il tempo. La persona crea le condizioni per alimentare l’autoguarigione incentivata dall’energia del pranoterapeuta.

Come si diventa pranoterapeuti – Quanto tempo occorre per imparare la tecnica Pranoterapica MCC?

Non esiste una risposta definitiva a questa domanda: l’apprendimento della tecnica, per mezzo degli esercizi insegnati dai docenti MCC, porta a risultati concreti velocemente.

Come si diventa pranoterapeutiL’importante è il tirocinio:

dovete esercitarvi ogni giorno, anche per pochi minuti, in modo costante e facendo pratica con gli amici, con gli studenti che frequentano la scuola oppure con qualche familiare che si presterà al vostro training.
Il corso completo che propone la scuola MCC ha una durata di dieci mesi, finiti i quali, si avranno tutti gli strumenti per diventare esperti pranoterapeuti ed operare in modo sicuro e professionale in ogni condizione che possa presentarsi.

Saranno le esperienze sul campo, la perseveranza e la volontà, a portare l’allievo che si avvicina a questa disciplina ad essere un pranoterapeuta completo e preparato, in grado di aiutare le persone che a lui si rivolgono.

Per diventare pranoterapeuta è sufficiente leggere qualche manuale oppure è necessario essere seguiti da un maestro competente?

Io stesso sto scrivendo un manuale per riassumere il mio lavoro ventennale e portare ta metodologia MCC a conoscenza degli interessati, senza bisogno della presenza in loco degli stessi.

Tuttavia, poter disporre di un insegnante che ti segue passo passo durante gli allenamenti, è di vitale importanza per avere la sicurezza di eseguire ogni esercizio adeguatamente.

Potrei concludere affermando che un testo scritto è importantissimo ma lo è altrettanto un docente preparato che spiega i passaggi per diventare pranoterapeuti competenti. Questo è il principale motivo che mi ha portato ad avviare la scuola pranoterapica MCC.
Formarsi come pranoterapeuti non serve esclusivamente di aiuto alle persone ma è di estrema utilità anche per noi stessi.

IL PASSAGGIO DEL PRANA

Chi opera usando la Tecnica Pranoterapica MCC è continuamente sottoposto ad un passaggio di energia che attraversa il suo corpo. Le cellule vengono rigenerate e stimolate.

Gli effetti sono visibili sin da subito poiché il canalizzatore è carico di energia e di magnetismo personale. E’ un soggetto in buona salute, ottimista, rilassato e misurato.

Un individuo che affronta le difficoltà della vita trasformandole in opportunità senza perdere la calma. Egli rimane sempre concentrato e presente nel “Qui e Ora”.

La spiegazione dell’armonia che lo caratterizza è data dal perfetto bilanciamento energetico tra il corpo sottile e il corpo fisico. Questa stabilità si ottiene con l’equilibratura dei chakra, attraverso gli esercizi energetici spiegati nel metodo.
Possiamo perciò affermare che lo studio della pranoterapia necessita di un duro lavoro e di una ferrea disciplina. Con essa si raggiunge la completa padronanza della materia.

L’applicazione sui libri e l’allenamento sul campo non sono prerogativa esclusiva della tecnica Pranoterapica MCC. Sono caratteristiche essenziali per qualsiasi attività che, per essere padroneggiata, avrà bisogno di approfondimento e di completa comprensione.

I testi sono fondamentali, i docenti di primaria importanza, il metodo indispensabile ma, se non c’è volonta da parte dello studente, non ci potrà mai essere un vero e proprio apprendimento. Ci sarà esclusivamente la conseguente svogliatezza e la frustrazione dell’interessato, per non aver appreso correttamente il procedimento.

Concludo recitando il noto proverbio che afferma:

“ chi ben comincia è già a metà dell”opera”

ma aggiungo che si raggiunge il traguardo per mezzo della passione e della volontà!
Damiano Checchin


1 commento

Emanuela Bianelli · Marzo 25, 2022 alle 7:35 am

Voglio diventare pranoterapeuta

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