ERMETISMO E PRANOTERAPIA

Pubblicato da Damiano Checchin il

ermetismo e pranoterapia

ERMETISMO E PRANOTERAPIA

Per gli alchimisti e per i pranoterapeuti, il principio primo di ogni cosa è la luce. La radiazione luminosa e il calore sono gli elementi di tale presupposto: grazie ad essi si creano l’acqua e l’aria dove l’acqua (energia fredda/umida) è considerata la combinazione per eccellenza e, la fusione tra il fisso con il volatile, assurge a principio elementare di tutte le sostanze organiche e inorganiche.

L’opera di trasformazione energetica che svolge il pranoterapeuta è la stessa opera di creazione iniziata con il soffio di Dio sulle acque (Fiat Lux).

Il pranoterapeuta però non ha la pretesa di sostituirsi alla divinità creando dal nulla l’energia. Egli ha la possibilità di attingere all’Universo ritrovando la materia elementare (Prana) che gli alchimisti chiamano Zolfo.

Una volta canalizzato il prana/zolfo attraverso il suo corpo e le sue mani, lo unisce all’elemento volatile (Mercurio) per mezzo della sublimazione che porta alla modellazione della materia spirituale, rendendola attiva.

IL PROCESSO DI FERMENTAZIONE TRA ERMETISMO E PRANOTERAPIA

Il canalizzatore energetico, per mezzo della conoscenza tra ermetismo e pranoterapia, lavora con una sostanza passiva (materia oscura) e la tratta con un agente energetico definito dagli alchimisti “fuoco” che, in realtà, è l’elemento acqua che ha condensato la luce astrale.

Questo processo si chiama “fermentazione” e determina il passaggio della sostanza passiva e la sua conseguente scissione in Zolfo e Mercurio.

Questa operazione energetica che si conclude sempre con un processo di putrefazione viene definita “opera al nero” e, il pranoterapeuta, non si deve mai illudere di padroneggiare la separazione tra zolfo e mercurio, senza il giusto allenamento e le tecniche specifiche.

L’energia pranica che caratterizza il neofita è ancora ricoperta da una grande quantità di impurità e viene depurata esclusivamente con una sequenza di fermentazioni e sublimazioni, che portano al compimento dell’opera.

L’allenamento conduce alla realizzazione del mercurio bianco e alla trasformazione dello zolfo grezzo nel Sangue della terra o Sangue di drago.

In questo modo avviene il ricongiungimento dello zolfo al mercurio e, da questa unione magica, nasce la Medicina Universale dei filosofi ermetici.

LA LUCE PRIMORDIALE

La luce Primordiale è l’agente creatore che si espande contemporaneamente da ogni luogo. La sua emanazione parte da un centro che non è possibile localizzare e che ognuno di noi trova in sé.

Questo sta a significare che chiunque è fornito naturalmente di “prana” , è testimonianza della creazione ed è dimostrazione dell’infinita sorgente divina onnipresente. Ogni individuo porta con sé un focolare di energia espansiva che arde come fuoco interno alimentato da quello che gli alchimisti chiamano Zolfo.

IL FUOCO VITALE

Questo fuoco vitale, in stretta correlazione con l’ermetismo e la pranoterapia, è connaturato in ogni cellula organica e negli atomi minerali, promanando una radiazione luminosa che si espande all’esterno (Aura) attraverso lo spazio.

Questa energia penetra fino al centro dei corpi organici donando loro la linfa vitale che li rende vivi e in grado di espletare le loro funzioni vitali.

IRRAGGIAMENTO LUMINOSO INTERNO ED ESTERNO

Nella Tecnica Pranoterapica MCC vi è una distinzione tra irraggiamento interno ed esterno.

L’irraggiamento verso l’esterno si chiama “dello zolfo” mentre quello interno “del mercurio”: la distribuzione di queste due forze dev’essere equamente dispensata, condensandosi stabilmente.

Pensiamo ad un piano interposto che gli alchimisti chiamano “involucro intermedio”

dove gli opposti irraggiamenti si equilibrano.

Da questo concetto ha origine il “Sale”, terzo elemento della Luce che riempie L’Universo, avente lo scopo di non lasciar posto al Nulla inconcepibile (Ensoph) e quindi alle tenebre negative che porterebbero alla non-esistenza.

I TRE PRINCIPI ALCHEMICI UTILIZZATI NELLA TECNICA PRANOTERAPICA MCC

Ermetismo e pranoterapia si basano sui tre principi alchemici che sono lo Zolfo, Il Mercurio e Il Sale.

Questi tre principi vanno distinti da tutto ciò che esiste, poiché non si potrebbe immaginare nessun organismo, privo di una sostanza propria originata dal Sale (Energia limitativa), dall’influenza energetica interna (Zolfo) e dall’influenza energetica esterna (Mercurio).

Queste tre forze operanti simultaneamente danno vita al dinamismo eterico animatore di tutte le cose e, questo nuovo stadio energetico, prende il nome di “ Azoto dei saggi”.

Il prana e, di conseguenza, l’energia pranica dell’operatore, è insita in questo Azoto, principio e fine di tutto ciò che è creato.

Esso è il Soffio Divino (Rouach Elohim) che si posa sulle acque salate arrivando da una dimensione inconcepibile e s’incarna nella sostanza ancora vergine per dar vita alla Luce Redentrice. (si noti l’analogia con la storia dell’angelo e la Vergine Maria).

Rouach Elohim è la luce che illumina la coscienza guidando la Volonta (Thelema) che porta alla risoluzione delle problematiche legate al corpo e allo spirito (guarigione per mezzo dell’energia pranica) e a veri e propri miracoli non spiegabili con le semplici conoscenze umane.

Questa forza nasce dal Mercurio (prana divino in potenza), penetrando nello Zolfo (centro d’iniziativa individuale) attraverso il contenitore purificato del Sale (personalità animica).

LA CONOSCENZA, L’ESPERIENZA E L’ALLENAMENTO PER RAGGIUNGERE GRANDI RISULTATI.

Nella Tecnica Pranoterapica MCC la conoscenza, l’allenamento e l’esperienza sono essenziali per diventare operatori competenti ed efficaci.

Le purificazioni energetiche, per mezzo di esercizi specifici di ermetismo e pranoterapia, portano lo studente a trasformare il prana da “scorza opaca del nucleo sulfureo” a “Vera Luce” di Consapevolezza.

Bisogna purificare lo Spirito dalla materia attraverso ripetute abluzioni che rendono trasparenti gli strati salini per ripulirli dal fango delle false credenze e della paura.

Solo in questo modo si conquista “La Luce Autentica” che ci porta ad essere i migliori tra tutti i pranoterapeuti poiché raffinati dal fuoco della conoscenza che brucia gli errori dell’ignoranza.

CONCLUSIONI

Il simbolismo ermetico è essenziale per alimentare lo Zolfo che è presente dentro di noi e risvegliare La Conoscenza che porta All’Illuminazione.

Ma che cosa sarà questa “Illuminazione” tanto celebrata dai saggi di ogni epoca?

Non è altro che il matrimonio divino (Hieros Gamos), dentro di noi, tra lo Zolfo e il Mercurio, tra l’aspetto materiale e quello spirituale, tra l’energia universale e quella individuale.

Quando giungiamo all’unione divina (tutto è uno) per mezzo della Volontà (Thelema) si compie l’ideale del “sale purificato” e la trasmutazione alchemica del piombo in oro che porta alla realizzazione dell’Uomo Nuovo, uomo che si è incarnato per fare esperienza e poi è tornato ad avere il ruolo che gli spetta di diritto: La Divinità.


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