LA SCIENZA DELLA VITA

Pubblicato da Damiano Checchin il

la scienza della vita

La scienza della vita (Ayurveda) è uno dei più antichi insegnamenti conosciuti, avente come obiettivo, il corretto funzionamento e il mantenimento del corpo umano.

Il suo principio è costituito dai precetti della scuola del Samkhya, filosofia indiana della creazione nella quale, il grande sapiente indiano Kapila, mise per iscritto il suo antico sapere.

L‘Ayurveda ha una visione estremamente complessa e dettagliata del corpo umano e delle sue funzioni, basandosi sui seguenti principi:

  1. Alimentazione adeguata al tipo individuale, naturale e integrale.
  2. Tecniche di depurazione orientate a raccogliere ed espellere le scorie depositatesi sul corpo.
  3. Uso di preparati officinali.
  4. Meditazione attraverso esercizi di respirazione e Yoga.

L’ENERGIA VITALE

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La scienza della vita accorda grandissima importanza al prana, energia che pervade l’intero cosmo, compresi noi esseri umani, indispensabile per la manifestazione dell’anima nella realtà che ci ospita.

Il prana scorre attraverso le nadi (canali energetici), alimentando i chakra di energia ed è l’origine che sta al processo di sviluppo nello Yoga: il Pranayama.

Il prana si suddivide in cinque sfere di azione subordinate a specifiche funzioni: Prana Vayu, Udana Vayu, Vyana Vayu, Samana Vayu, Apana Vayu e, i suddetti Vayu sono collegati in differenti regioni del corpo.

Prana Vayu: soffio vitale essenziale, assorbito per mezzo dell’aria che respiriamo, responsabile del battito cardiaco e del funzionamento degli organi centrali.

Attraversa testa, cuore, polmoni e il collo, governando i processi energetici, essendo in relazione con i cinque sensi e l’inspirazione.

Lo scompenso del Prana Vayu provoca ansia, insonnia, nervosismo e disturbi neurologici.

Udana Vayu: si trova nella testa e nel collo, regola l’espirazione, la volontà, la memoria, influendo sui nervi, il cervello e gli ormoni.

Controlla la crescita corporea, regolando la liberazione di energia positiva per favorire la creatività.

Lo scompenso dell’Udana Vayu provoca vomito e tosse mentre, a livello psichico, arroganza e orgoglio esagerati.

Vyana Vayu: dirige i movimenti corporei ed è responsabile del corretto funzionamento di muscoli, articolazioni, sistema circolatorio, linfatico, nervoso e della circolazione sanguigna.

Partendo dal cuore si dirama in tutto il corpo essendo responsabile della distribuzione energetica lungo le nadi.

Lo scompenso del Vyana Vayu provoca perdita di appetito, gastrite, attacchi di panico e sincinesia.

Samana Vayu: la sua collocazione è nell’ombelico e nell’intestino tenue, organizzando il processo digestivo. L’energia che lo caratterizza è responsabile dell’assorbimento dell’ossigeno, operando sull’autostima e sulla volontà.

Lo scompenso del Samana Vayu provoca riduzioni motorie e problemi di coordinazione.

Apana Vayu: localizzato nell’intestino crasso, presiede a tutti i movimenti diretti verso il basso e verso l’esterno, condizionando ogni tipo di espulsione corporea, nonché riproduttiva.

Esso è importantissimo per lo sviluppo della Kundalini e, un suo scompenso, provoca diarrea, stitichezza, incontinenza, eiaculazione precoce, disturbi mestruali.

GLI INVOLUCRI CORPOREI

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La scienza della vita prevede, nei suoi insegnamenti, cinque corpi ciascuno dei quali inviluppa il successivo, sostenendolo.

Il primo corpo (Annamayakosa) è un involucro materiale formato da ossa, tessuti, cellule, organi, sangue, acqua ed è alimentato per mezzo del cibo.

Il secondo corpo (Pranamayakosa) facente parte degli involucri materiali, è fondamentale per la respirazione e il riscaldamento del corpo, trasformando i nutrienti in energia. Attiva gli organi interni, il battito del cuore e la digestione. Ad esso è collegato il sistema nervoso, il sistema immunitario, gli organi di senso, la procreazione.

Il terzo corpo (Manomayakosa) è di origine eterea e alimenta i sentimenti e le inclinazioni personali. È un corpo sensoriale ed emozionale che possiamo percepire, per esempio, mentre siamo innamorati. Esso codifica le informazioni attraverso i sensi perciò, tutte le esperienze che ci caratterizzano nel corso della vita, vengono valutate e memorizzate.

Il quarto corpo (Vijnanamayakosa) sempre di origine eterica, esprime i desideri e gli obiettivi attraverso decisioni e strategie di sopravvivenza. Grazie a esso siamo in grado di porre domande poiché dotato d’intelletto, di conseguenza, pensa e impara, proteggendoci.

Il quinto corpo (Anandamayakosa) è l’essenza indistruttibile dell’uomo. Esso è formato da energia eternamente rilucente corrispondente all’anima. Questa essenza è immortale e si attiva nel sonno profondo.

Quando i cinque corpi sono in perfetta sintonia tra di loro, si costituisce La Gioia di Vivere, sviluppandosi La Saggezza, La Felicità e L’Amore Universale. L’energia vitale fluisce dal nucleo immortale distribuendosi nel corpo materiale per diffondersi, attraverso un’espansione sintropica, nel mondo.

L’ENERGIA ELEMENTARE

La scienza della vita collega tutte le parti del corpo ai cinque elementi al modo della medicina tradizionale cinese: etere, aria, fuoco, acqua e terra.

I suddetti elementi sono in stretta correlazione tra di loro, nutrendosi e completandosi vicendevolmente. Le diverse aree del corpo possono includere, al loro interno, elementi differenti.

Tuttavia, uno di questi elementi sarà sempre presente in maniera preponderante rispetto agli altri:

se prendiamo in esame il sangue, il suo odore sarà associato all’elemento terra, la sua densità all’elemento acqua (presente in maniera predominante) mentre, la sua leggerezza, sarà associata all’elemento etere.

Il suo movimento si ricollegherà all’elemento aria laddove, il suo colore, sarà accomunato all’elemento fuoco.

Le forze elementari operano costantemente in ogni essere umano.

L’etere risiede nella cavità del corpo e possiede un legame diretto con l’udito.

L’aria governa il movimento, il battito cardiaco, la funzione polmonare e le attività del sistema nervoso centrale, associandosi al tatto.

Il fuoco regola il metabolismo, gli enzimi, la temperatura corporea, associandosi alla vista.

L’acqua è collegata ai tessuti, agli organi e si associa al gusto.

La terra è connessa con le strutture solide del corpo come le ossa, le unghie, i capelli e si associa all’olfatto.

CONCLUSIONI

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Concludiamo l’articolo “la scienza della vita” accennando alle tre energie che permeano il corpo fisico, denominate dosha.

Ogni dosha è composto da due elementi (panca-mahabhutani) con peculiari caratteristiche (guna).

I tre dosha sono:

Vata: composto da spazio e aria, alla base del principio del movimento. Le sue qualità sono la freddezza, la leggerezza, la secchezza, la durezza, la fluidità e la sua sede è il colon.

Pitta: composto da fuoco e acqua, alla base del principio di trasformazione. Le sue qualità sono il caldo, la leggerezza, la sottigliezza, la chiarezza, la morbidezza e la sua sede è l’intestino tenue.

Kapha: composto da acqua e terra, alla base del principio della coesione. Le sue qualità sono l’umidità, la freddezza, la pesantezza, l’opacità, la densità e la sua sede è nello stomaco.


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